Trattamento con onde d’urto

ad Arma di Taggia

Da un punto di vista fisico, le onde d’urto sono definite come onde acustiche ad alta energia.
Sono impulsi pressori con un fronte di salita rapidissimo (circa 10 miliardesimi di secondo), brevissimi di salita e discesa dello spike (tra 2 e 5 milionesimi di secondo) e tempi complessivi di durata del ciclo d’onda inferiori a 10 millesimi di secondo. Questi impulsi generano una forza diretta che può essere indirizzata sulle parti del corpo da trattare. Il meccanismo d’azione è molto complesso e tuttora in fase di studio approfondito. Le onde d’urto agiscono in modo diverso a seconda del tessuto patologico sul quale vengono utilizzate (ossa, tessuti molli, cute). In generale stimolano l’attivazione dei naturali processi biologici di riparazione.

I protocolli di trattamento possono risultare diversificati nella loro proposizione in relazione alle caratteristiche proprie delle diverse patologie e dei singoli casi clinici, ovvero in relazione alle caratteristiche tecnologiche delle diverse apparecchiature.

Il trattamento con onde d’urto è stato introdotto in medicina già negli anni ’80 e utilizzato nel trattamento della calcolosi renale. Le onde d’urto venivano, e vengono, in questo caso sfruttate per le loro caratteristiche fisiche finalizzate alla frantumazione del calcolo.
Nei primi anni ’90, dopo anni di ricerca, le onde d’urto vengono introdotte in ambito ortopedico per il trattamento delle patologie ossee e dei tessuti molli. Con le sperimentazioni sui vari tessuti biologici è stata superata la concezione dell’effetto fisico delle onde d’urto -di frammentazione dei calcoli- grazie all’evidenza di un’azione neovasculogenetica e di stimolazione dell’attività cellulare.

Tessuti ossei

  • Ritardi di consolidamento/ pseudoartrosi
  • Necrosi asettica testa omero/femore
  • Fratture da stress
  • Algoneurodistrofia

Patologie dei tessuti molli

 

  • Condrocalcinosi gomito, anca, ginocchio
  • Rigidità articolare spalla/gomito/anca/ginocchio
  • Calcificazione e ossificazione
  • Miositi ossificanti
  • Fibromatosi di muscoli, legamenti, fasce

Tendinopatie dei tessuti molli

 

  • Tendinopatia calcifica di spalla
  • Epicondilite laterale di gomito
  • Tendinite trocanterica
  • Tendinite della zampa d’oca
  • Tendinite post-traumatica di ginocchio
  • Tendinite del rotuleo
  • Tendinite del tendine d’Achille
  • Fascite plantare con o senza sperone calcaneale